
LA SINDROME METABOLICA
Oggi voglio porre l’attenzione a una patologia molto diffusa nella nostra società e con la quale molte persone devono conviverci, spesso anche tutta la loro vita.
Mi riferisco al diabete e le varie componenti della cosiddetta sindrome metabolica, ovvero quella condizione in cui abbiamo la coesistenza di più problematiche:
obesità viscerale, ipertensione, insulinoresistenza, colesterolo e trigliceridi alti, dunque molte problematiche, nell’insieme bastano 3 di quelle precedentemente elencate per essere classificati come affetti da sindrome metabolica.
In questa condizione è estremamente importante porre attenzione allo stile di vita in quanto grazie ad esso si possono avere notevoli miglioramenti, in particolare un grande ruolo lo giocano l’alimentazione e l’attività fisica.
Tanto per elencare alcuni benefici dell’attività fisica, con essa avremo un abbassamento del peso corporeo e dunque un abbassamento del rischio di problematiche di tipo cardiovascolare, al tempo stesso combattiamo (preveniamo e riduciamo) i livelli di ipertensione, ma non vi ho ancora detto tutto, l’attività fisica giova su un’altra componente in maniera significativa, dunque sulla tolleranza degli zuccheri ovvero provoca un abbassamento di quella che è l’insulino-resistenza.
Nell’insieme ovviamente serve anche una corretta alimentazione che aiuterà a raggiungere un migliore stato di salute, abbassando dunque trigliceridi e colesterolo e contribuendo così all’abbassamento della pressione arteriosa.
Altro effetto notevole è quello del calo ponderale, una sana ed equilibrata alimentazione è il primo passo per combattere i problemi di peso, ma sia chiaro questo non deve voler dire patire la fame e privarsi di una parte della vita, assolutamente una dieta corretta consiste proprio nel darvi un maggior equilibrio anche riguardo il senso della fame e della sazietà.
Chiudo dicendo che l’alimentazione se svolta in maniera corretta può essere terapeutica anche in chi soffre di diabete, sia di tipo 1 che tipo 2 in quanto migliora la capacità dell’insulina di captare il glucosio nel sangue e al tempo stesso per chi è insulino-dipendente abbassa la quantità di dose necessaria al controllo della glicemia.