
Oggi voglio fare una panoramica su quelle che sono le basi fondamentali dell’allenamento, senza focalizzarmi sulle possibili tecniche e modalità di esecuzione che possono essere applicati sugli esercizi al fine di ottenere stimoli e risultati differenti per l’organismo.
Esatto senza distinzione tra un allenamento che può essere impostato per “dimagrire piuttosto che tonificare o aumentare la muscolatura”, ancora prima si arriva a una domanda più basilare ovvero :
-in base a cosa viene definito un esercizio piuttosto che un altro?
Io vorrei che i miei pazienti capissero e si domandassero con quale logica viene impostata una scheda di allenamento, o meglio ancora con quale logica viene scelto ogni singolo esercizio piuttosto che un altro, si perché come nel percorso nutrizionale io vorrei che ognuno nel tempo acquisisca una certa fiducia e conoscenza sufficiente a svolgere in piena autonomia determinate sedute di allenamento.
Per rispondere a questo tipo di domande bisogna partire dall’origine, ovvero, il nostro organismo ci consente di effettuare movimenti nello spazio e di stare nella posizione eretta (contro la gravità) grazie all’apparato locomotore.
Apparato dunque insieme di ossa, tendini, articolazioni e muscoli, dunque il lo scorrimento delle ossa è consentito dai muscoli e al tempo stesso dai capi articolari, per evitare quello che sarebbe uno sfregamento tra i capi ossei.
I muscoli permettono il movimento delle ossa in quanto hanno origini ed inserzioni “inserimenti” su due capi ossei generalmente, facciamo l’esempio più semplice :
Il bicipite brachiale origina dall’omero “conosciuto come spalla” e si inserisce sul radio “avambraccio”, va da sé che una contrazione di tale muscolo determinerà un avvicinamento dei capi ossei sopracitati e dunque un ottimo esercizio al fine di stimolare le sue fibre muscolari può essere il classico “curl”, in seguito poi vengono identificati differenti sottocategorie di esercizi analoghi ma differenti in modo da stimolare sempre il medesimo muscolo ma in più parti differenti esempio (curl su panca scott in cui viene rimosso l’angolo morto del movimento per far mantenere una maggiore contrazione delle miofibrille che compongono il muscolo).